Convegno sulla perequazione urbanistica


"Perequazione urbanistica a Parma tra legge regionale e futura legge quadro nazionale". È questo il titolo del convengo che si terrà mercoledì 20 maggio a Parma al Centro Congressi di via Toscana. Organizzato da Comune di Parma, Università degli studi e centro di formazione Forma Futuro, il convegno si rivolge a un pubblico di professionisti, magistrati, avvocati, amministratori comunali e dirigenti pubblici.
Tra i relatori l’Assessore all’urbanistica Francesco Manfredi, il dirigente del Settore Pianificazione Territoriale Ivano Savi, i docenti Giuseppe Morbidelli e Giorgio Cugurra. La giornata sarà condotta e moderata dal Segretario Generale del Comune di Parma Michele Pinzuti.

CHE COS’E’ LA PEREQUAZIONE URBANISTICA - La perequazione urbanistica è un concetto relativamente nuovo e di sicura attualità. Introdotta nel corso degli anni ’90 negli strumenti urbanistici di alcuni Comuni, e in attesa di una legge nazionale che la regolamenti con criteri uniformi, oggi la perequazione urbanistica diviene nei fatti uno strumento adottato da molte legislazioni regionali.
In coerenza con quanto previsto dalla legge regionale 20/2000, oggi il Piano Strutturale Comunale (PSC) individua nel sistema della “perequazione urbanistica” il cardine della pianificazione urbanistica chiamata a modificare l’assetto urbanistico del territorio comunale.

IL MECCANISMO DEL CREDITO EDILIZIO - Il meccanismo architrave della perequazione va sotto il nome di credito edilizio. I crediti edilizi sono indici di capacità edificatoria trasferibile. Questi crediti sono assegnati ai proprietari delle aree cedenti suddetta capacità solamente se decidono di aderire ai comparti di perequazione urbanistico ambientale definiti dai bandi pubblici del Comune.
In pratica, le acquisizioni di aree verdi ad uso pubblico vengono finanziate attraverso i crediti edilizi delle imprese di costruzioni. Uno schema virtuoso che consente ai proprietari delle aree di “città pubblica” di incassare cifre superiori rispetto agli espropri, mentre i proprietari delle aree di “città privata” ottengono un aumento della capacità edificatoria dei sub ambiti del PSC. fonte: parmadaily.it

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