Nessun paese sa come l’America celebrare i propri miti. A New York, il 15 maggio, sarà la volta di Frank Lloyd Wright, architetto americano con la A maiuscola e archistar ante litteram. Stimato in vita, fu dopo la morte trascurato per alcuni decenni. Una nuova ondata di celebrità, grazie alla mostra e al restauro del museo, è in arrivo in tutto il mondo. Negli U.S.A. c’è già chi parla di “wrightmania”.

Eppure Frank Lloyd Wright famoso lo è sempre stato. Classe 1868, contemporaneo del francese Le Corbusier e del tedesco Mies van der Rohe, è, tra gli architetti americani, sicuramente il più noto. Troppo spesso liquidato come padre dell’architettura organica (quella che prende le mosse dalla natura e dagli organismi viventi), è universalmente conosciuto per due opere: la fotogenica casa sulla cascata in Pennsylvania (Kauffmann House è il vero nome) e il babilonico Guggenheim Museum di Manhattan. Proprio la sua spirale ospiterà fino al 23 agosto la mostra dal titolo: Frank Lloyd Wright: From Within Outward. Ovvero: da dentro a fuori. Che poi significa che lo spazio interno (e il museo in questione ne è un esempio) può determinare la forma degli edifici. continua su atcasacorriere.it

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