Terremoto, 300 milioni per interventi su i monumenti


Per riparare la duecentesca basilica di Collemaggio, orgoglio e simbolo dell'arte aquilana, ci vorranno almeno 16 milioni di euro e cinque anni di lavoro. Per la quattrocentesca San Bernardino e la sua cupola sventrata, 20 milioni di piu' e il doppio del tempo. Senza parlare del Forte Spagnolo, quello che il premier Berlusconi si augura venga preso in carico dalla Spagna di Zapatero: per questa meraviglia, che pure sopravvisse anche al disastroso terremoto del 1703, si dovranno spendere - contano i tecnici - almeno 50 milioni di euro, con lavori che si prevede possano durare otto anni. Sfiora i 300 milioni di euro, poco piu' poco meno, la Lista di nozze che il governo italiano conta di presentare al piu' presto agli amici, paesi stranieri e fondazioni private, che hanno offerto il loro aiuto per l'arte d'Abruzzo ferita dal terremoto. Nell'elenco, 44 gioielli, che ora attendono di essere adottati, almeno in parte, dai piu' generosi. Stranieri ma non solo, perche' anche gli italiani possono offrirsi di aiutare rispondendo alla campagna di solidarieta' lanciata dal ministero dei beni culturali, alle prese con un disastro senza pari da affrontare con un bilancio ridotto al lumicino dai tagli feroci della legge finanziaria. La lista e' il primo passo. Un elenco di irrinunciabili, di fiori all'occhiello cui e' prioritario provvedere. E per i quali, insieme alla stima dei danni e dei tempi necessari per il restauro, e' pronto il preventivo della spesa. Obama, Sarkozy, Medvedev, Gordon Brown, avranno di che scegliere.

Sapendo che per rimettere in piedi il Palazzo della Prefettura, sbriciolato la notte del 6 aprile dalle scosse del sisma, serviranno almeno 27 milioni con un intervento che impegnera' come minimo cinque anni.
E che poco meno, 25 milioni di euro, si prevede costera' il restauro del Palazzo che ospitava la biblioteca provinciale, grandiosa costruzione firmata a fine Ottocento dal progettista Alessandro Mancini. Decisamente impegnativa (e le indiscrezioni dicono che sarebbe questo il dono suggerito a Obama) la ristrutturazione della Cattedrale e del Palazzo Vescovile, di proprieta' della Curia: ricostruita gia' una volta dopo il terremoto del 1703, la cattedrale duecentesca intitolata ai santi Massimo e Giorgio ha bisogno di 14,5 milioni di euro, a cui se ne devono aggiungere altri 19,2 per rimettere in piedi l'attiguo palazzo vescovile.
Molto meno, ma sempre una bella cifra (6,5 milioni di euro) servira' per riportare alla sua primitiva bellezza la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle anime sante, sempre nel centro dell'Aquila.
Almeno 5,8 milioni serviranno per la Chiesa di Santa Giusta all'Aquila, 4,5 per Santa Maria di Paganica, sempre all'Aquila, 1,5 per San Pietro a Coppito. Ma niente paura: come in ogni lista di nozze ben fatta, accanto ai pezzi piu' costosi, ci sono quelli, ugualmente di prestigio, con costi piu' contenuti. E' il caso ad esempio dell'imponente abbazia di San Clemente a Casauria, gioiello fra i piu' amati e i piu' antichi della terra d'Abruzzo, fatto costruire come ex voto nell'871 dall'imperatore Lodovico II. Pesantemente danneggiata, potra' essere recuperata con una spesa in fondo 'modesta': 1,3 milioni per la Chiesa, 330 mila euro per il palazzo.
fonte: demaniorere.com

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