EDILIZIA RURALE STORICA seconda parte



I fabbricati rurali sono sempre stati soggetti a mutamenti derivanti dalle esigenze del momento, i cambiamenti prodotti non hanno mai però alterato pesantemente la struttura originaria.
L'architettura rurale è stata condotta attraverso continui, seppur lenti mutamenti durante il corso della storia utilizzando esperienze e materiali locali.
Si comprende allora che il punto centrale del recupero dei fabbricati rurali non può condursi attraverso l'immutabilità, ma piuttosto attraverso il dialogo continuo dei fabbricati con le risorse locali.

Questo continuum fra struttura edificata ambiente ed esigenze aziendali deve essere riconosciuto ed affrontato come la storia ci ha insegnato: recuperare, trasformare, utilizzare e mai a sconvolgere.
Per mantenere in vita questo colloquio occorre conoscere la situazione dell'edilizia rurale che insiste su un territorio.




Purtroppo però le idealizzazioni romantiche hanno inevitabilmente finito per far coincidere l'essenza dell'architettura rurale con l'istintività, lo spontaneismo, il pittorico.
La civiltà rurale ha in se ben poco di istintivo; ogni sua manifestazione è stata frutto di adattamenti e di evoluzioni lentissime, di tradizioni, di comportamenti radicati e la casa contadina è la testimonianza piena di questa mentalità.
La casa rurale
Si forma e si trasforma attraverso l'assenza di ogni preoccupazione dogmatica, di ogni preordinato schema di facciata simmetrica, il valore estetico è intrinseco nella sua funzionalità.
La casa contadina presenta asimmetrie e dissonanze.
Rifugge dall'impianto prospettico scompone il volume per rivestire differenziati ambienti interni, celebra le tecniche costruttive artigianali, esalta il continuum in quanto concretizza un'immagine non finita.
E' fuor di dubbio che come la casa rurale anche il suo contesto va tutelato e salvaguardato.
Il paesaggio riveste allora una funzione importantissima sul territorio agricolo.
Nel paesaggio agricolo scompaiono barriere vegetali, ripartizioni dei campi coltivati, reti stradali e canali, impoverendo sempre di più la complessità delle strutture storiche, che fino a 50 anni fa avevano modellato nel corso dei secoli le aree rurali.
L'obbiettivo che si deve attuare riguarda la difesa del territorio dall'attacco dell'espansione urbana incontrollata.
Ma anche quello di ricostituire il paesaggio agrario che si è perso e salvaguardare quello che ancora è rimasto strutturalmente e morfologicamente quasi immutato.

Il problema, alquanto angosciante, è dunque di inventare dei modelli nuovi, per una società rurale che non si riesce a capire quali saranno le direzioni.

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