Roma: SI al Prg dal Consiglio di Stato


Il Comune di Roma non era obbligato a riportare in Consiglio il Prg nonostante le modifiche apportate in sede di Conferenza di copianificazione perché non si trattava di variazioni «sostanziali» al Piano. Sarebbe stato superfluo e contrario ai principi della semplificazione dei passaggi normativi, principio per cui era nato il tavolo inter-territoriale. Non si riscontrerebbe, inoltre, in questo mancato passaggio, nessun vizio formale. La procedura di approvazione del Piano è la stessa, "ordinaria", sia per Roma che per gli altri Comuni del Lazio. La Giunta Veltroni, dunque, fece bene a mettere il turbo all'approvazione del Piano avvenuta a febbraio del 2008; modificando in corsa e finendo di complicare - aggiungiamo noi - le norme tecniche del Piano regolatore generale. Queste, riassumendo in parole povere, le motivazioni contenute nel documento di 15 pagine depositato lunedì dai Giudici della Quarta sezione del Consiglio di Stato. Una sentenza che di fatto ribalta quella del Tar del 19 marzo con cui il Tribunale, accogliendo il ricorso della società Boadicea property Services Co. Limited, bloccava il Prg capitolino.
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