Le aziende dell'energia pulita insorgono contro la Finanziaria 2010

Un emendamento del governo ritocca il contestato incentivo Cip6 ma aggiunge per tutte le centrali alimentate da fonti rinnovabili di energia un obbligo: se l'impianto non ? "programmabile" (cio? se funziona seguendo gli incerti del vento, del sole o della pioggia) deve dotarsi di un impianto di ?accumulo di energia? per poter funzionare quando l'energia rinnovabile non ? disponibile. Accumulo sotto forma di bacino idroelettrico, o sotto forma dell'energia chimica contenuta nel gasolio, o qualunque altra tecnologia che permette di produrre elettricit? quando il vento non fa girare l'elica o la nuvola oscura il pannello fotovoltaico.

?Una corbelleria che paralizzer? il settore?, sbotta Marco Pigni, direttore dell'Aper, l'associazione dei produttori di energia ottenuta da fonti rinnovabili. L'Aper ? una delle associazioni pronte a fare battaglia insieme con l'Anev (eolico), la Federpern, la Fiper, l'Ises (solare), l'Itabia (biomasse), dagli ecologisti di Greenpeace e Legambiente e dall'industria aderente al Kyoto Club. Queste associazioni hanno sottoscritto un documento congiunto. Questi emendamenti, affermano insieme le associazioni, devono essere ritirati: sono ?una forte turbativa nel mercato? per l'ennesimo mutamento delle regole del gioco in corsa e ?provocherebbero la crisi di un settore, quello della produzione di energia da fonte rinnovabile, attualmente in grande sviluppo?. Alla protesta aderisce ? anche se non ha firmato il documento congiunto ? anche l'Assosolare.Una delle associazioni, la Federpern guidata da Flavio Sarasino, ha anche presentato ricorso al Tar contro una delibera dell'Autorit? dell'energia sui prezzi minimi garantiti per la corrente delle centrali pulite ritirata dal Gestore dei servizi energetici.

L'energia solare in Italia, favorita dalle tariffe premianti del ?conto energia?, ha anche qualche "nemico" fiscale. Primo fra tutti, denunciano i produttori, l'Ici sugli impianti fotovoltaici a terra , che l'agenzia del Territorio ha classificato come ?opifici?, assoggettandoli al pagamento dell'imposta (risoluzione 3 del 6 novembre 2008).
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