Edilizia a Firenze "Tutto Quadra"

Terremoto nel Pd fiorentino
Riccardo Chiari
In procura a Firenze l’inchiesta è stata chiamata “Le mani sulla città”. Con questa spiegazione: “C’erano pubblici ufficiali a piena e continua disposizione di imprenditori e professionisti per agevolare e gestire le pratiche edilizie. Fra di loro anche Formigli, che è stato abilissimo a interpretare il duplice ruolo di consigliere comunale e di socio occulto della società di progettazioni Quadra. Mentre l’altro consigliere Barbaro era stato messo a capo della commissione urbanistica per attuare le intenzioni di Quadra”.

Dalla voce dei sostituti procuratori Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio, ecco quindi gli assai concreti motivi – corredati da intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video e documenti assortiti - che hanno portato il giudice delle indagini preliminari Rosario Lupo a mandare agli arresti domiciliari Alberto Formigli, ex capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio, e denunciare a piede libero l’ex presidente della commissione urbanistica Antongiulio Barbaro, anche lui del Pd. Al tempo stesso il giudice Lupo ha disposto altre sei ordinanze di custodia cautelare. In carcere è finito il viceresponsabile dell’ufficio tecnico dell’assessorato comunale all’edilizia privata Giovanni Benedetti, agli arresti domicilari il suo diretto superiore Bruno Ciolli, i soci della società di progettazioni Quadra, l’ex dipendente comunale part-time Alberto Vinattieri, e soprattutto il potentissimo ex presidente dell’Ordine fiorentino degli architetti Riccardo Bartoloni. Indagati imprenditori e professionisti, anche assai noti in città, del settore edile. Insomma un, per quanto annunciato, terremoto.
Secondo le accuse, che parlano a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, truffa ai danni dell’amministrazione comunale, abuso d’ufficio e falso ideologico, Quadra si era imposta come una sorta di monopolio dell’edilizia privata, grazie alle complicità dei responsabili nell’ufficio tecnico comunale. In sede politica invece sarebbero stati Formigli e il suo successore alla presidenza della commissione urbanistica Barbaro ad attivarsi su varianti al piano regolatore, o derogare a regolamenti comunali influenzando delibere consiliari e atti di commissione. Formigli era stato uno dei fondatori di Quadra. Poi ne era uscito. Ma per la procura fiorentina sarebbe rimasto come socio occulto. Soprattutto come garante, in Palazzo Vecchio, del buon esito di pratiche edilizie curate sia dalla società che da altri privati.
“Quadra costituiva un concreto monopolio – tira le somme il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi - andare da Quadra significava ottenere i permessi che si volevano. Più che di corruzione, si può parlare di vera e propria corrosione delll’etica pubblica”. A ruota il pm Mione: “In una intercettazione telefonica Barbaro afferma che non si muove foglia che il capogruppo non voglia”. I presunti abusi edilizi messi in atto sarebbero 21, in altrettante aree della città. Fra i tanti riscontri, hanno spiegato ancora i magistrati, ci sono anche filmati video in cui si vedrebbero imprenditori che operano direttamente sui pc dei dipendenti comunali. Mentre per la corruzione sono state rilevate somme di denaro poi investite in Ucraina. L’inchiesta era partita due anni fa, come filone di un’altra indagine in materia di viabilità, e aveva preso corpo anche con alcune anticipazioni pubbliche. Tanto che già l’anno scorso la cena natalizia del Cpa Firenze sud era stata propagandata con un esiliarante manifesto in cui Formigli era stato definito “Tutto Quadra”.
Leggasi commenti all'artico del "il manifesto"

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