ROMA e i "Toponimi" piani di recupero quartieri abusivi

La seconda generazione di piani per zone ex abusive (sorte negli anni '80) prende il nome di "toponimi". Questi ambiti rappresentano in gran parte la crescita dell'edilizia abusiva che si è sviluppata fino al 1994, anno della seconda sanatoria.
I nuclei compresi in questa nuova manovra di risanamento urbanistico ed edilizio sono stati individuati attraverso la Variante delle Certezze (strumento urbanistico che ha preceduto la redazione definitiva del nuovo Piano Regolatore) approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n.92 del 29 maggio 1997 e controdedotta con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 176 del 9 novembre 2000. Un'importante differenza con la precedente sanatoria (relativa alle zone O) riguarda l'iter per la regolarizzazione di tali aree.

Paolo Tomei Ex-quartieri abusivi, la riqualificazione parte dai residenti. Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la delibera 141/2009 per il recupero urbanistico dei nuclei di edilizia ex abusiva, i cosiddetti Toponimi. Il provvedimento regolerà la riqualificazione di 71 periferie sorte in maniera spontanea negli anni '70 e in molti casi ancora carenti di servizi e infrastrutture. Tra queste, Borghesiana (municipio VIII), Cerquette (municipio XIX), Brozolo (XIX) e alcuni quartieri distribuiti tra la Laurentina e l'Ardeatina. Sulla base delle linee guida, nelle quali l'amministrazione comunale stabilisce un indice di cubatura pari allo 0.40, i vari Toponimi presenteranno dei progetti di auto-riqualificazione che dovranno successivamente essere approvati dal Consiglio comunale.

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