ANSA) - 6 MAR - iniziato il countdown alla rovescia per la scadenza del burden sharing, vale a dire, per le ripartizioni, a livello regionale, della produzione delle energie rinnovabili per arrivare al 17% del consumo totale da rinnovabili al 2020, cosi' come concordato a livello comunitario dal pacchetto Ue Clima-Energia. In base al decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ha, quindi, 90 giorni di tempo dall'entrata in vigore della disposizione, per emanare i decreti che definiranno la ripartizione regionale degli obiettivi. ''Un countdown annunciato - commenta Roberto Longo, Presidente di APER (Associazione Produttori Energia Rinnovabile) - che l'Associazione non manchera' di monitorare. ora, infatti, di passare dalle discussioni sugli obiettivi al 2020 all'azione per recuperare il terreno.
Partendo dalle potenzialita' di ciascuna regione, il burden sharing rappresenta, infatti, un'importante sfida per il nostro Sistema Paese, un'occasione unica per stimolare e motivare i cittadini, le amministrazioni locali e le regioni. In caso contrario, per altro, il Governo potra' attivare i propri poteri sostitutivi dove le regioni adottino provvedimenti ostativi al raggiungimento dell'obiettivo di pertinenza di ciascuna, cosi' come sara' previsto dal decreto stesso''. Il direttore dell'Aper, Marco Pigni, inoltre, ha incontrato ieri la XIII Commissione del Senato per illustrare gli ostacoli di natura autorizzativa e culturali che portano al mancato ottenimento del consenso della realizzazione degli impianti. ''La mancanza di una forte volonta' a livello centrale, di linee guida previste dal DLgs 387/03, art. 12 - ha affermato Marco Pigni, direttore dell'Aper - e di norme chiare e vincolanti, su una scelta politica di sostenibilita' ambientale e, in particolare, di ragionevole sviluppo delle politiche di incentivazione delle fonti rinnovabili, fa si' che le Regioni si trovino liberamente a legiferare in materia.
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Partendo dalle potenzialita' di ciascuna regione, il burden sharing rappresenta, infatti, un'importante sfida per il nostro Sistema Paese, un'occasione unica per stimolare e motivare i cittadini, le amministrazioni locali e le regioni. In caso contrario, per altro, il Governo potra' attivare i propri poteri sostitutivi dove le regioni adottino provvedimenti ostativi al raggiungimento dell'obiettivo di pertinenza di ciascuna, cosi' come sara' previsto dal decreto stesso''. Il direttore dell'Aper, Marco Pigni, inoltre, ha incontrato ieri la XIII Commissione del Senato per illustrare gli ostacoli di natura autorizzativa e culturali che portano al mancato ottenimento del consenso della realizzazione degli impianti. ''La mancanza di una forte volonta' a livello centrale, di linee guida previste dal DLgs 387/03, art. 12 - ha affermato Marco Pigni, direttore dell'Aper - e di norme chiare e vincolanti, su una scelta politica di sostenibilita' ambientale e, in particolare, di ragionevole sviluppo delle politiche di incentivazione delle fonti rinnovabili, fa si' che le Regioni si trovino liberamente a legiferare in materia.
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