I ricercatori del Georgia Institute of Technology, ad Atlanta negli Usa, hanno messo a punto un processo di auto-pulitura delle celle fotovoltaico che permettera' di incrementare la loro efficienza. Si calcola, infatti, che almeno il 10% dell'energia solare vada normalmente perduta a causa della terra e delle polveri presenti sulla superficie delle celle. L'incremento di efficienza, invece, e' stimato intorno al 2%, con un sensibile incremento di produzione elettrica negli impianti solari di grandi dimensioni, a costi pressoche' invariati. Il processo si ispira alla struttura della foglia di loto.
La ruvidezza della superficie, infatti, crea degli angoli che lasciano scorrere pioggia e rugiada, portando via con se' le impurita'. Viene utilizzata una soluzione di fluoruro di idrogeno e perossido d'idrogeno, incide microstrutture piramidali sulla superficie in silicio. Queste incanalano l'acqua che, dopo aver incontrato le impurita' di superficie, scorre via lasciando il pannello pulito. Il trattamento chimico consente, pertanto, di eliminare uno degli ostacoli principali all'ottimizzazione dell' efficienza nel fotovoltaico e utilizza, a pieno, le capacita' detersive offerte da pioggia e rugiada, sia di giorno, che nottetempo. (ANSA).
Commenti