L'assessore regionale all'Urbanistica Marangon ieri all'incontro degli industriali di Treviso: «Il progetto verrà approvato entro il 24 giugno». Ance: «Interventi su 20 mila abitazioni e investimenti per 1,5 miliardi»
«Entro il 24 giugno verrà approvato il piano casa». E' la promessa dell'assessore regionale all'urbanistica Renzo Marangon fatta ieri davanti ai costruttori dell'associazione industriali di Treviso e Venezia. Sono previsti investimenti privati per 1,5 miliardi di euro spalmati su 2 anni; il prodotto del settore passerà dall'attuale -14% su scala regionale a un +27%. Un'iniezione vitaminica che garantirà il posto a 20.000 persone.
Il riscatto dell'edilizia dovrà passare necessariamente per il disegno di legge regionale dedicato alle abitazioni. Il tracollo del settore sta portando all'introduzione di nuove norme che agevoleranno gli ampliamenti delle residenze fino a un massimo del 40% (in caso di ricostruzioni secondo criteri di edilizia sostenibile) rispetto all'attuale volume. In Veneto però il piano casa si è arenato pochi giorni fa in consiglio regionale, causa gli oltre 2.000 emendamenti presentati dalle opposizioni. «Stiamo registrando danni rilevanti a livello occupazionale - fa sapere Stefano Pelliciari, presidente Ance del Veneto -.
Con l'approvazione della legge, in Regione si darebbe vita ad interventi per 80.000 abitazioni private, con una ricaduta occupazionale di pari numero. Siamo andati in pressing sulla politica ma, visto il blocco del testo, sembra abbiano prevalso le ragioni partitiche». Solo a Treviso (che vale il 25% delle residenze ipoteticamente soggette agli interventi di restauro e ampliamento) si tratta di una fetta pari a 20.000 case, alle quali potrebbero essere aggiunti nuove camere, sale o garage. Con il clima elettorale che si scalda, gli accordi non sono però molto facili. «Le aziende si aspettavano maggiore attività da parte della politica locale - dichiara Flavio Sgambaro, vice presidente di Unindustria Treviso -. Questi sono ritardi che ogni giorno vanno a pesare sulle scelte di sviluppo della aziende trevigiane. In una situazione di crisi sollecitiamo più velocità».
Ma la sveglia degli industriali è suonata a vuoto, e per arrivare al traguardo bisognerà aspettare ancora un mese. «Ci sono tutti gli elementi per approvare il 23 giugno - ha dichiarato l'assessore Marangon - siamo sicuri del risultato e non indietreggeremo di un passo. La vicinanza delle elezioni ha fatto prevalere gli interessi dei singoli, ma ora vedo la strada sgombra». Non mancano però i richiami alla cementificazione selvaggia arrivati da più parti nei mesi scorsi. La proposta di legge veneta è infatti la più permissiva a livello nazionale e le cicatrici delle passate speculazioni sul territorio sono ancora ben visibili. «Saranno i comuni a dover decidere entro il 30 settembre dove sarà possibile mettere mano e dove no - continua Marangon - tempo sufficiente a disposizione anche dei sindaci che usciranno vincitori a dalle urne a giugno». Sulle tracce del piano casa anche le banche sono pronte a prendere la palla al balzo, come racconta l'assessore. «La Cassa di risparmio del Veneto ha già deciso di offrire un pacchetto di finanziamenti dedicati al piano casa. Si tratterà di procedure più snelle e veloci. Con un prestito intorno agli 80.000 euro si riuscirà a coprire certamente i costi e si sbloccherebbero le risorse necessarie a far ripartire i cantieri». Fonte: espresso.repubblica.it
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