Riduzione dei tempi, coinvolgimento dei cittadini, risparmio energetico e qualità delle costruzioni.
L’Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha approvato nuove regole in materia urbanistica con il titolo di “Governo e riqualificazione solidale del territorio”.
In primo piano le quote garantite di edilizia residenziale sociale e un’attenzione particolare alla qualità degli edifici costruiti secondo i criteri di risparmio energetico e sicurezza antisismica.
Altre novità del provvedimento riguardano la semplificazione della burocrazia per le opere pubbliche, la qualità delle costruzioni, il risparmio energetico e la garanzia di quote di edilizia residenziale sociale.
“Governo e riqualificazione solidale del territorio”
Il provvedimento, che ridisegna nuove regole urbanistiche per il territorio emiliano-romagnolo, raccorda e aggiorna due precedenti leggi regionali (n. 19 del 1998 e n. 20 del 2000) e rivede il sistema della tutela e governo del territorio per migliorarlo, semplificarlo e integrarlo alla luce delle esperienze dell’ultimo decennio.
Soddisfatto il presidente della regione Vasco Errani: "E´una riforma seria che segue alcune direttrici fondamentali. Direttrici che sono quelle della semplificazione delle procedure, della riduzione dei tempi, della certezza dei termini di risposta delle Amministrazioni pubbliche di fronte alle famiglie e alle imprese che vogliono investire, della necessità di dare forza ai criteri di premialità in materie che hanno per noi un valore strategico: la sicurezza sismica e l’incremento della efficienza energetica”.
Le principali novità
Le principali novità del provvedimento riguardano la semplificazione della burocrazia per le opere pubbliche, una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte di riqualificazione urbana e una crescente cooperazione tra la Regione ed gli Enti locali, soprattutto in forma associata, per promuovere l’attività di pianificazione urbanistica insieme a una maggiore attenzione alla tutela del territorio.
Semplificazione burocratica
Sul fronte della semplificazione delle procedure, novità sono previste in particolare per quanto riguarda le opere pubbliche. Per realizzare una strada, ad esempio, si unifica in un solo passaggio quanto prima era frazionato in tre-quattro procedure distinte mettendo quindi insieme tutti i momenti che vanno dal progetto preliminare fino al cantiere, compreso l’esproprio quando necessario.
Piano casa al via
Introdotta anche l' “Intesa tra Stato, Regioni e gli Enti locali” per individuare misure che contrastino la crisi economica mediante il riavvio dell’attività edilizia (siglata il 1° aprile 2009). Per questo motivo sono state previste norme acceleratorie dei processi edilizi, tenendo conto del sistema delle regole e dei processi di pianificazione che sono una ricchezza e un valore della nostra regione.
Le misure prevedono la possibilità di ampliare del 20% gli edifici abitativi esistenti al 31 marzo 2009, non superiori a 350 metri quadri.
L'incremento, ad ogni modo, non potrà superare i 70 metri quadri, e dovrà essere realizzato tenendo conto dei requisiti energetici regionali fissati dalla delibera 156/2008. Per ogni nuovo intervento, però, si dovrà tener conto della sicurezza dell'opera, e se necessario andrà effettuato l'adeguamento sismico dell'intero fabbricato.
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L’Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha approvato nuove regole in materia urbanistica con il titolo di “Governo e riqualificazione solidale del territorio”.
In primo piano le quote garantite di edilizia residenziale sociale e un’attenzione particolare alla qualità degli edifici costruiti secondo i criteri di risparmio energetico e sicurezza antisismica.
Altre novità del provvedimento riguardano la semplificazione della burocrazia per le opere pubbliche, la qualità delle costruzioni, il risparmio energetico e la garanzia di quote di edilizia residenziale sociale.
“Governo e riqualificazione solidale del territorio”
Il provvedimento, che ridisegna nuove regole urbanistiche per il territorio emiliano-romagnolo, raccorda e aggiorna due precedenti leggi regionali (n. 19 del 1998 e n. 20 del 2000) e rivede il sistema della tutela e governo del territorio per migliorarlo, semplificarlo e integrarlo alla luce delle esperienze dell’ultimo decennio.
Soddisfatto il presidente della regione Vasco Errani: "E´una riforma seria che segue alcune direttrici fondamentali. Direttrici che sono quelle della semplificazione delle procedure, della riduzione dei tempi, della certezza dei termini di risposta delle Amministrazioni pubbliche di fronte alle famiglie e alle imprese che vogliono investire, della necessità di dare forza ai criteri di premialità in materie che hanno per noi un valore strategico: la sicurezza sismica e l’incremento della efficienza energetica”.
Le principali novità
Le principali novità del provvedimento riguardano la semplificazione della burocrazia per le opere pubbliche, una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte di riqualificazione urbana e una crescente cooperazione tra la Regione ed gli Enti locali, soprattutto in forma associata, per promuovere l’attività di pianificazione urbanistica insieme a una maggiore attenzione alla tutela del territorio.
Semplificazione burocratica
Sul fronte della semplificazione delle procedure, novità sono previste in particolare per quanto riguarda le opere pubbliche. Per realizzare una strada, ad esempio, si unifica in un solo passaggio quanto prima era frazionato in tre-quattro procedure distinte mettendo quindi insieme tutti i momenti che vanno dal progetto preliminare fino al cantiere, compreso l’esproprio quando necessario.
Piano casa al via
Introdotta anche l' “Intesa tra Stato, Regioni e gli Enti locali” per individuare misure che contrastino la crisi economica mediante il riavvio dell’attività edilizia (siglata il 1° aprile 2009). Per questo motivo sono state previste norme acceleratorie dei processi edilizi, tenendo conto del sistema delle regole e dei processi di pianificazione che sono una ricchezza e un valore della nostra regione.
Le misure prevedono la possibilità di ampliare del 20% gli edifici abitativi esistenti al 31 marzo 2009, non superiori a 350 metri quadri.
L'incremento, ad ogni modo, non potrà superare i 70 metri quadri, e dovrà essere realizzato tenendo conto dei requisiti energetici regionali fissati dalla delibera 156/2008. Per ogni nuovo intervento, però, si dovrà tener conto della sicurezza dell'opera, e se necessario andrà effettuato l'adeguamento sismico dell'intero fabbricato.
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