Al via il progetto di recupero del tratto italiano dell'antica via Francigena, la strada dei pellegrini che da Canterbury portava a Roma rappresentando allo stesso tempo anche una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale. Un percorso unico, dalla Valle d’Aosta fino a Roma, che coniuga la dimensione religiosa con quella paesaggistica e culturale.
Riscoprire nella sua totalità l’intera via Francigena, i paesi, territori e città non solo in chiave spirituale e religiosa, ma anche ambientale, architettonica, culturale, storica, enogastronomica e sportiva: questo l'obiettivo del progetto presentato oggi a Palazzo Chigi dal ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla e dall'assessore alla cultura, turismo, e commercio della Regione Toscana, Paolo Cocchi.
E’ un progetto turistico importante che coniuga l’unicità del turismo “dello spirito” con quello più classico e conosciuto. La via Francigena è un pratico esempio di cosa si possa realizzare, in Italia, su questo versante.
Il Dipartimento per la competitività e lo sviluppo del turismo si sta impegnando nella sua valorizzazione anche per far conoscere ai turisti di tutto il mondo la nostra storia cristiana, puntando in particolare sui giovani. ''Nel considerare che il turismo religioso muove mediamente 330 milioni di turisti ogni anno, generando una spesa turistica stimata sui 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 spesi nel nostro Paese, mi sembra di poter dire senza dubbio alcuno – ha affermato il ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla - che il piano sulla via Francigena è sicuramente anche un buon investimento per l'economia italiana''.
Promotore dell'iniziativa è la regione Toscana che ha lanciato un progetto pilota che verrà esteso alle altre Regioni coinvolte nel percorso. E proprio questa mattina la Regione Toscana, che è attraversata dalla Francigena per ben 400 chilometri, dal passo della Cisa a Radicofani, ha presentato il "master plan", un piano che individua con concretezza le infrastrutture da realizzare, tutte “leggere” e a basso impatto ambientale, per dare “fisicità” e visibilità all'antico sentiero di pellegrinaggio.
Il metodo di lavoro adottato dalla Regione dalla Toscana, che è capofila del progetto interregionale “Via Francigena” (Legge 135/01, art. 5, comma 5), viene proposto anche alle altre Regioni che fanno parte del progetto e proprio per questo è stato realizzato lo studio “Via Francigena. Una nuova offerta turistica italiana” (c.d.“manuale”), che ha indicato in modo esauriente il percorso e gli specifici interventi che devono essere eseguiti per predisporre l’offerta turistica della “Via Francigena”. Il manuale permette di intervenire, sulla base del Tracciato ufficiale, così come definito a livello nazionale e dal Consiglio d'Europa e adottato dal Ministero dei Beni Culturali.
Sulla Via Francigena la Regione Toscana ha avviato una collaborazione anche con l'Orp (Opera Romana Pellegrinaggi): dal 10 al 12 dicembre si terrà a Chianciano un grande meeting internazionale organizzato in collaborazione con la Regione durante il quale ai 250 delegati dell'Orp verrà presentato il “prodotto” Via Francigena.
Fonte: Governo.it
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