Dal terremoto alla ricostruzione
Alle 3,32 del 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 5.8 della scala Richter - IX grado della scala Mercalli, ha colpito la zona de L'Aquila. Per la prima volta dal 1908, quando più di 86mila persone morirono durante il terremoto di Messina e Reggio Calabria, un forte evento sismico ha avuto come epicentro una grande città italiana, ricca di beni culturali e con un centro storico densamente popolato, soprattutto dai giovani.
Dalla primissime ore dell'emergenza, le associazioni di volontariato sono accorse nelle zone colpite dal terremoto per prestare soccorso e assistenza alla popolazione rimasta sotto le macerie.
Immediatamente il sistema nazionale di Protezione civile ha convocato un comitato operativo presieduto da Guido Bertolaso e composto da tutte le amministrazioni e le strutture coinvolte. Dopo la dichiarazione dello Stato di emergenza, approvata dal Consiglio dei Ministri straordinario del 6 aprile, è stata attivata dal Dipartimento della Protezione Civile la Di.coma.c (Direzione di Comando e controllo) per le attività di soccorso presso la scuola sottoufficiali della Guardia di Finanza di Coppito (AQ). Dal 1 febbraio 2010 tali attività sono rilevate dal nuovo Commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi.
Ad oggi le forze messe in campo contano 202mila interventi dei vigili del fuoco con oltre 4,35 milioni di ore lavorate, 230 mila giornate/uomo impiegate dalle forze armate, oltre 1,3 milioni di pasti distribuiti dalla Croce Rossa internazionale, 730 mila giornate spese dai volontari, oltre 130 unità cinofile, più di 800 fra medici e infermieri della Croce rossa. Il Dipartimento della Protezione civile ha messo a disposizione 450mila giornate/uomo per un totale di 2,7 milioni di ore lavorate.
La popolazione assistita ha raggiunto un valore massimo pari a 67.459 unità di cui 35.690 temporaneamente alloggiate in tendopoli e altre 31.769 presso strutture alberghiere sulla costa. Sono stati allestite 171 aree di ricovero, 5957 tende, 107 cucine da campo e 47 presidi sanitari. Al 29 gennaio 2010 tutte le tendopoli sono state smobilitate e la popolazione che ancora necessita di assistenza risulta così alloggiata: 7652 persone presso alberghi /caserma e 2376 presso case private. Le spese sostenute dal Governo sono pari a 456,3 milioni di euro.
Per provvedere con la massima urgenza alla sistemazione dei residenti le cui case sono state distrutte o dichiarate inagibili, il Governo ha autorizzato la progettazione e realizzazione nei comuni danneggiati dal terremoto di moduli abitativi destinati ad una durevole utilizzazione: nascono i progetti C.a.S.E. e M.A.P.
Il progetto C.A.S.E. prevede la realizzazione di 183 edifici antisismici sostenibili ed ecocompatibili, distribuiti in 19 aree al fine di evitare la costruzione di una seconda grande nuova città, rispettando così la natura del capoluogo abruzzese. Ad oggi ne sono stati ultimati 171 e di questi sono stati consegnati 3898 appartamenti per un totale di 12.754 abitanti. Il costo totale previsto dell'operazione è di 777,7 milioni di euro.
Il progetto M.A.P. prevede invece la realizzazione di 3.399 villette di legno suddivise in 141 aree di cui 21 nelle frazioni del Comune de L'Aquila e 119 in aree situate negli altri comuni del cosiddetto "cratere sismico" per un totale di 8529 persone e 286,6 milioni di euro. A partire dal 21 agosto, data di inizio consegna dei MAP, sono state assegnate 1287 villette.
Diversamente, per le persone che hanno scelto autonomamente dove andare ad abitare sono stati previsti i Cas, indennità di autonoma sistemazione, e gli affitti agevolati.
Per quanto riguarda l'indennità di autonoma sistemazione è erogato un contributo che va da un minimo di 300 (per i nuclei monofamiliare) ad un massimo di 600 euro fino al 31 dicembre 2010.
Gli affitti agevolati prevedono un canone che va dai 400 agli 800 euro, a seconda della grandezza dell'appartamento, pagato dal Comune al proprietario dell'immobile attraverso una convenzione per un periodo di 6 mesi rinnovabile fino a 18. Restano a carico dell'affittuario solo le spese condominiali.
Relativamente alla riparazione e la ricostruzione delle scuole, ad oggi sono 9mila gli studenti che sono potuti ritornare nei loro edifici per un totale di 55 scuole in muratura riaperte. Contemporaneamente, nell'area del "cratere", sono stati progettati 32 Musp , moduli ad uso provvisorio scolastico (di cui 29 già consegnati), per altri 6200 studenti. Il costo totale dell'operazione è pari a 77,8milioni di euro.
Infine sono stati raccolti circa 2,435 milioni di euro per il restauro dei beni monumentali aquilani con il progetto "Salviamo l'arte in Abruzzo".
Per la realizzazione dei moduli provvisori ad uso ecclesiastico (Mep) dislocati nei territori del cratere, sono stati stanziati 600 mila euro a carico del fondo della Protezione Civile e altri 7 milioni di euro per il progetto "Una chiesa per Natale".
Fonte: Dipartimento della Protezione Civile
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