Un esempio - ha sottolineato Maria Bottero - sono i progetti per «ripulire» le acque di scarico, facendole defluire in isole verdi all'interno delle città. Il design, così, tende sempre di più a unire utilità e bellezza. Proprio come accade con i giardini verticali. «Si tratta di una suggestione che vive: queste sono pareti che migliorano la qualità dell'esistenza, non dimenticando mai che siano di fronte a materia organica», ha sottolineato Anna Lambertini, appassionato architetto paesaggista. Nonostante le critiche di qualcuno, che vede in queste realizzazioni una «costrizione» della natura, lei ribatte: «Sono orgogliosa della mia professione. I giardini verticali sono ormai una realtà. Costano dai 500 ai 700 euro e possono rivoluzionare davvero il modo di abitare, oltre che curare la “sindrome da edificio malato”»: è il disagio - in crescita continua - di vivere in ambienti che si rivelano sempre più inquinati da sostanze chimiche. Solo la natura sembra poterci salvare.
LA STAMPA.IT
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