Roma, 11 novembre 2010 "Amarezza e perplessità: sono questi i sentimenti che ci sentiamo di esprimere nell'apprendere che il Governo riterrebbe di escludere dal "pacchetto sviluppo", contenuto nel maxi emendamento alla legge di stabilità, il rifinanziamento del bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie eco-compatibili".
Lo afferma il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Si tratta di una decisione totalmente non condivisibile sia sotto il profilo economico che ambientale. Il Paese è quotidianamente alle prese con le drammatiche conseguenze che derivano dall' assenza di una politica coerente con la tutela del patrimonio edilizio, con la manutenzione territoriale e con la pianificazione delle infrastrutture indispensabili ad una nazione moderna".
Per gli architetti italiani, "il taglio del bonus del 55% e il drastico ridimensionamento dei fondi destinati al Ministero dell'Ambiente confermano l'incapacità della politica italiana di guardare lontano: i due provvedimenti, se confermati, risponderebbero ad una mera logica di risparmio nel brevissimo periodo".
"Questi provvedimenti contribuiranno, se possibile, a peggiorare ulteriormente le condizioni del settore edilizio - professionisti ed imprese - che già versa in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e - soprattutto - delle future prospettive lavorative. Dimostrano soprattutto l'incapacità della politica di investire concretamente per il futuro del Paese, dando concretezza a delle ineludibili necessità di tutela del patrimonio edilizio e del territorio, di aggiornamento, tecnologico e strutturale, dell'intero comparto edilizio".
"Riveda, dunque, il Governo - è l'invito rivolto dagli architetti italiani - i provvedimenti annunciati accantonandoli e mettendo al contempo mano a quelle iniziative legislative - molte delle quali da tempo bloccate - a favore della riqualificazione territoriale e dell'innovazione tecnologica dell'edilizia".
Lo afferma il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Si tratta di una decisione totalmente non condivisibile sia sotto il profilo economico che ambientale. Il Paese è quotidianamente alle prese con le drammatiche conseguenze che derivano dall' assenza di una politica coerente con la tutela del patrimonio edilizio, con la manutenzione territoriale e con la pianificazione delle infrastrutture indispensabili ad una nazione moderna".
Per gli architetti italiani, "il taglio del bonus del 55% e il drastico ridimensionamento dei fondi destinati al Ministero dell'Ambiente confermano l'incapacità della politica italiana di guardare lontano: i due provvedimenti, se confermati, risponderebbero ad una mera logica di risparmio nel brevissimo periodo".
"Questi provvedimenti contribuiranno, se possibile, a peggiorare ulteriormente le condizioni del settore edilizio - professionisti ed imprese - che già versa in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e - soprattutto - delle future prospettive lavorative. Dimostrano soprattutto l'incapacità della politica di investire concretamente per il futuro del Paese, dando concretezza a delle ineludibili necessità di tutela del patrimonio edilizio e del territorio, di aggiornamento, tecnologico e strutturale, dell'intero comparto edilizio".
"Riveda, dunque, il Governo - è l'invito rivolto dagli architetti italiani - i provvedimenti annunciati accantonandoli e mettendo al contempo mano a quelle iniziative legislative - molte delle quali da tempo bloccate - a favore della riqualificazione territoriale e dell'innovazione tecnologica dell'edilizia".
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