LAZIO: La pianificazione del territorio comunale

Pianificazione urbanistica
La pianificazione del territorio comunale
La Direzione regionale “Territorio e Urbanistica”  – Area “Urbanistica e beni
paesaggistici del comune di Roma e progetti speciali” ha tra le sue competenze la
cura dello Stato della Pianificazione urbanistica generale dei comuni della Regione
Lazio.
Si tratta di un documento che elenca i principali elementi informativi sui comuni
(altitudine, numero degli abitanti con connessa variazione in aumento o decremento
relativamente al dato Istat del 1991 e del 2001) e i dati relativi alla strumentazione
generale urbanistica (adozione ed approvazione dei P.R.G. e delle Varianti generali).
Il documento, che viene aggiornato ogni sei mesi,  viene utilizzato sia internamente
all’amministrazione regionale nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, sia
esternamente dalle amministrazioni comunali e provinciali, dai professionisti e da
tutti coloro che a qualsiasi titolo lavorano nel campo urbanistico.
Dall’analisi dello Stato della pianificazione si possono dedurre dei dati interessanti:
 le province di Roma e Latina sono quelle con una percentuale bassa di
strumenti urbanistici generali approvati dopo il 1998 e precisamente il 32%,
mentre le province di Viterbo e Frosinone hanno una percentuale media
intorno al 50% , la provincia di Rieti ha la maggiore percentuale di PRG
approvati dopo il 1998 precisamente il 61%;
 nella provincia di Roma sono 3 i comuni che ancora non hanno adottato il
PRG, nella provincia di Rieti sono 11 i comuni che non hanno adottato il
PRG, nella provincia di Viterbo sono 2, nella provincia di Frosinone sono 9,
nella provincia di Latina sono 2.
Si può quindi affermare che la pianificazione comunale nella Regione Lazio non ha
ancora raggiunto dei buoni livelli in quanto la maggior parte dei comuni è dotato di
strumenti urbanistici generali ormai superati.
Nondimeno la Regione contribuisce alla redazione degli strumenti urbanistici
rilasciando contributi ai Comuni che ne fanno richiesta, ciò non è sufficiente a
spronare i Comuni stessi ad aggiornare la loro pianificazione preferendo di volta in
volta varianti urbanistiche puntuali per raggiungere obiettivi specifici. Ciò comporta
uno scollamento tra una inadeguata pianificazione di base e aree isolate pianificate
in tempi recenti.
A parziale  difesa dei Comuni, inoltre, c’è da puntualizzare che negli ultimi anni si
sono succeduti molti avvenimenti di carattere urbanistico che hanno sconvolto il
panorama generale, tra questi  rilevanti sono essenzialmente due riguardanti
pianificazione sovraordinata: l’adozione del Piano Territoriale Paesistico Regionale
e l’approvazione di quattro dei cinque Piani Territoriali Provinciali.
Molti Comuni stavano predisponendo il loro nuovo strumento urbanistico generale
quando sono intervenuti il  P.T.P.R. e i P.T.P. sconvolgendo i loro indirizzi ed
obiettivi e pertanto si sono trovati a dover iniziare una nuova pianificazione
cercando di conservare gli elementi fondamentali della loro evoluzione.
Inoltre, la conseguenza all’approvazione dei piani provinciali provoca un ulteriore
problema per i Comuni: l’applicazione della Legge Urbanistica Regionale (L.R.
38/99) che comporta una procedura diversa da quella in uso fino a quel momento
per l’iter approvativo dei piani comunali.


ALLEGATI

Commenti