TAR LAZIO – Sez. II ter – 4 febbraio 2011 n. 1076 Permesso di costruire – Struttura in prefabbricato – Necessità.
1. – Il riesame dell’abusività dell’opera edilizia, provocato dalla presentazione
dell’istanza di sanatoria dell’autore dell’abuso, determina la necessaria formazione di
un nuovo provvedimento che vale a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio
in precedenza emanato con la conseguenza che, in caso di rigetto dell’istanza,
l’Amministrazione deve adottare un nuovo provvedimento sanzionatorio, disponendo
nuovamente la demolizione dell’opera edilizia ritenuta abusiva, con l’assegnazione di
un nuovo termine per adempiere
1
; pertanto, una volta emanato il diniego di sanatoria,
il Comune può legittimamente procedere alla trascrizione nei pubblici registri
immobiliari ed all’immissione in possesso soltanto per effetto dell’accertamento
dell’inottemperanza, nei termini di legge, alla nuova determinazione di demolizione
adottata a seguito del suddetto diniego.
2. – Nella motivazione per relationem il concetto di disponibilità dell’atto diverso cui si
fa riferimento comporta che questo sia reso disponibile a norma di legge, cioè che esso
possa esser acquisito utilizzando il procedimento di accesso ai documenti
amministrativi, laddove concretamente esperibile; in sostanza, detto obbligo determina
che la motivazione per relationem del provvedimento sia portata nella sfera di
conoscibilità legale del destinatario, con la conseguenza che in tale ipotesi è sufficiente
che siano espressamente indicati gli estremi o la tipologia dell’atto richiamato, mentre
non è necessario che lo stesso sia allegato o riprodotto, dovendo, invece, essere messo
a disposizione ed esibito ad istanza di parte.
3. – La realizzazione di una struttura in prefabbricato integra una nuova costruzione e,
in quanto tale, richiede, quale titolo edilizio abilitativo, il permesso di costruire, atteso
che la precarietà dell’opera, che esonera dall’obbligo del possesso di tale permesso,
postula un uso specifico e temporalmente limitato del bene.
dell’istanza di sanatoria dell’autore dell’abuso, determina la necessaria formazione di
un nuovo provvedimento che vale a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio
in precedenza emanato con la conseguenza che, in caso di rigetto dell’istanza,
l’Amministrazione deve adottare un nuovo provvedimento sanzionatorio, disponendo
nuovamente la demolizione dell’opera edilizia ritenuta abusiva, con l’assegnazione di
un nuovo termine per adempiere
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; pertanto, una volta emanato il diniego di sanatoria,
il Comune può legittimamente procedere alla trascrizione nei pubblici registri
immobiliari ed all’immissione in possesso soltanto per effetto dell’accertamento
dell’inottemperanza, nei termini di legge, alla nuova determinazione di demolizione
adottata a seguito del suddetto diniego.
2. – Nella motivazione per relationem il concetto di disponibilità dell’atto diverso cui si
fa riferimento comporta che questo sia reso disponibile a norma di legge, cioè che esso
possa esser acquisito utilizzando il procedimento di accesso ai documenti
amministrativi, laddove concretamente esperibile; in sostanza, detto obbligo determina
che la motivazione per relationem del provvedimento sia portata nella sfera di
conoscibilità legale del destinatario, con la conseguenza che in tale ipotesi è sufficiente
che siano espressamente indicati gli estremi o la tipologia dell’atto richiamato, mentre
non è necessario che lo stesso sia allegato o riprodotto, dovendo, invece, essere messo
a disposizione ed esibito ad istanza di parte.
3. – La realizzazione di una struttura in prefabbricato integra una nuova costruzione e,
in quanto tale, richiede, quale titolo edilizio abilitativo, il permesso di costruire, atteso
che la precarietà dell’opera, che esonera dall’obbligo del possesso di tale permesso,
postula un uso specifico e temporalmente limitato del bene.
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